Posts From September, 2012

Recepimento direttiva 45/2010 e conservazione digitale dei documenti fiscali

Si è conclusa lo scorso 25 settembre la consultazione pubblica sulla proposta di decreto per il recepimento della direttiva Unione Europea 2010/45.

Non abbiamo inviato alcuna osservazione poiché il testo proposto supera addirittura quelle che potevano essere le nostre aspettative in fatto di semplificazione delle procedure di conservazione delle fatture.

1.    Concetto di fattura elettronica

All’articolo 1 , comma e, viene previsto:

“Per fattura elettronica si intende la fattura che è stata emessa e ricevuta in un qualunque formato elettronico. “

Questa impostazione è molto ampia e condivisibile, anche se, allo stato attuale, incompatibile con l’articolo 3 comma 1 par. b del DM 23/01/ poiché esso prevede che i documenti informatici rilevanti ai fini tributari

…. Sono emessi al fine di garantire l’attestazione della data, l’autenticità e l’integrità, con l’apposizione del riferimento temporale e della sottoscrizione elettronica; …

2.    Comma 3 Garanzia di autenticità

La garanzia di autenticità viene ampliata e può essere ottenuta tramite 3 percorsi.

autenticità dell’origine ed integrità del contenuto possono essere garantite

  • ·         mediante sistemi di controllo di gestione che assicurino un collegamento affidabile tra la fattura e la cessione di beni o la prestazione di servizi ad essa riferibile,
  • ·         ovvero mediante l’apposizione della firma elettronica qualificata o digitale dell’emittente
  • ·         o mediante sistemi EDI di trasmissione elettronica dei dati o altre tecnologie in grado di garantire l’autenticità dell’origine e l’integrità dei dati.

A parte la firma digitale dell’emittente (condizione ovviamente certa e che rientra nel concetto espresso dall’articolo 3 del DM attuale) e i sistemi EDI (che si presume forniscano dati certi anche se , ad oggi, mai verificati ) c’è questo “nuovo metodo“ dei “sistemi di controllo di gestione” .

Lo spunto è interessante, fidarsi dei processi e non dei tecnicismi è una scelta importante, tuttavia si creano condizioni alquanto complesse da  “interpretare”.

2.1.     Aspetti pratici

Nascono diversi aspetti pratici da affrontare e valutare.

2.1.1.               L’archivio digitale “in parte” firmato, in parte no

La prima conseguenza è che l’archivio digitale delle fatture (lato destinatario) potrebbe a questo punto essere formato da 4 tipologie diverse di documenti :

  1. 1.       le fatture ricevute su carta, documenti analogici che l'utente può conservare effettuando l'acquisizione dell'immagine.
  2. 2.       Le fatture digitali con firma digitale applicata dall'emittente .
  3. 3.       le fatture digitali senza firma digitale, ma validate attraverso sistemi di controllo di gestione.
  4. 4.       Le fatture digitali ricevute tramite EDI.

l'agenzia delle entrate con la circolare numero 36/2006 precisa:

Tuttavia, ove il contribuente intenda adottare la conservazione elettronica delle sole fatture elettroniche, è consentita la conservazione con le modalità tradizionali delle fatture in formato analogico a condizione che le stesse siano annotate in un apposito registro sezionale e numerate progressivamente con una distinta serie numerica in ordine cronologico, senza soluzione di continuità per periodo di imposta.

In tale evenienza, per ogni singolo cliente o fornitore dovrà essere eseguita un’unica modalità di conservazione per l’intero periodo d’imposta, in modo che le fatture emesse o ricevute risultino annotate tutte nello stesso registro.

C’è dunque da chiedersi se sia opportuno mescolare le tipologie o fare un sezionale per ognuna di queste.

Se non lo facciamo , sarebbe anche difficile fare i controlli. L’archivio contenente le varie tipologie, in parte avrebbe le firme, in parte dovrebbe essere validato con il sistema di gestione e in parte sarebbe analogico, per cui validato dalla copia cartacea (prima della distruzione) e dalla conservazione sostitutiva con la firma del responsabile.

2.1.2.               Proliferazione dei sezionali

Se suddividiamo tutte le tipologie, creiamo il sezionale anche per le  INTRA, magari altri sezionali per altre esigenze (esempio sez. merci sez. Servizi) ci troveremmo con una proliferazione di sezionali non comoda da gestire.

2.1.3.               Le integrazioni (reverse charge)

In questo contesto per le operazioni soggette a reverse charge, dovremo anche tenere un apposito sezionale , consiglierei elettronico, con le annotazioni apportate alle fatture di acquisto per l’applicazione della norma.  Qui ci andranno solo le annotazioni di quelle elettroniche, perché le analogiche possono essere integrate apportando modifiche.

Il sezionale elettronico delle annotazioni dovrà  essere collegato al sezionale acquisti e a quello vendite

2.2.     Il “sistema di gestione”

Ipotizzare un sistema di gestione che validi una fattura di acquisto merci, non è difficile. Ad esempio la conservazione dell’ordine, dei ddt di consegna, della fattura e dei pagamenti, costituiscono elementi di validazione da tutti i punti di vista.

Se però ipotizziamo documenti più semplici, ad esempio una fattura del servizio Gas , che sistema di controllo dovremmo garantire ? O una fattura del servizio telefonico ? In questi casi il semplice file pdf e magari un pagamento documentato da una banca, saranno percorsi di gestione sufficienti per la validazione?

2.2.1.               La registrazione contabile da parte di terzi

Dobbiamo considerare che delle 5.400.000 partite iva (circa) presenti in Italia, molte affidano la tenuta della loro contabilità a terze parti (commercialisti, ragionieri, associazioni di categoria e centri servizi) .

In queste realtà si ha una sorta di “sdoppiamento” della tenuta dei documenti contabili , da un lato la conservazione e annotazione dei fatti “commerciali” (in azienda) e dall’altra una “ricopiatura” di questi fatti nel sistema contabile documentato regolarmente ma il più delle volte con i soli documenti contabili .

In tale situazione, come andrebbe “interpretata” la realizzazione di un “sistema di controllo di gestione” ?

Diventerebbe necessario conservare unitamente alla parte contabile anche tutti i documenti commerciali ?

3.    Modifica del dm 23/01/2004

Il fondamento della conservazione, fino ad oggi, è stato quello di identificare due canali ben precisi: da un lato il documento “originariamente” elettronico che per essere valido nel tempo “aveva” necessità di Firma digitale e riferimento temporale; dall’altro il documento “analogico” che seguiva un percorso di conservazione diverso dove la “firma digitale” era necessaria solo in fase di chiusura del ciclo di conservazione. Ambedue periodicamente assoggettati a conservazione.

In questo senso vanno tutte le risoluzioni pubblicate fino ad oggi, in questo senso si è formato il “criterio generale di classificazione dei documenti.

Passare a questa nuova dizione risulterà, forse, un po’ complesso. Tuttavia adeguando quanto previsto dal DM e dalle varie circolari , si può adottare anche questo nuovo metodo, sperando che non diventi un nuovo “caso da interpretare” che bloccherà  di nuovo i procedimenti.

4.    Aggiunte della firma del ricevente.

Rimane, a nostro parere, valida l’idea di aggiungere la firma del ricevente, quando non è presente la firma del mittente. Può essere un buon modo per “responsabilizzare” il conservatore ma, al tempo stesso rendere semplici le verifiche.

 

 

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Eppur qualcosa si muove

Ieri, come molti sanno, si è tenuto l'annuale incontro "on line" con i rivenditori e i maggiori utenti,al quale hanno partecipato diversi relatori che hanno dato vita ad un interessante e approfondito confronto sul tema della dematerializzazione .

 

A iniziato il Dott. Mario Carmelo Piancaldini dell' AGENZIA DELLE ENTRATE, Direzione Centrale Accertamento, Settore Analisi e strategie.

Ha fornito alcuni dati che ci hanno permesso di inquadrare la dimensione del fenomeno "dematerializzazione".

Sono oltre 400.000 le comunicazioni pervenute all'Agenzia, mentre sono 115.000 circa i soggetti fiscali che hanno utilizzato la conservazione digitale. Pochi se si pensa che le partite iva attive sono più di 5.400.000 poco più del 2%.

La regione che ha spedito di più (quasi 100mila comunicazioni) è l'Emilia Romagna, 2' la lombardia . Straordinarie il Trentino e le Marche che si piazzano al 4' e 5' posto.

 

Nella seconda parte il Dott. Piancaldini si è concentrato su quello che sta accadendo e ha tracciato il percorso di analisi iniziato con il Forum della Fatturazione .

La prima modifica che verrà recepita riguarda la direttiva U.E. 45/2010. Il dibattito è aperto (consultazione pubblica qui ) e qualche suggerimento lo stiamo preparando nell'Ideario che abbiamo aperto sull'argomento.

Unitamente a questa si procederà alla modifica del D.M. 23/01/2004 su cui ci ha fornito una bozza delle variazioni previste . Anche su questo avevamo iniziato a discutere sull' Ideario .

 

E' stato molto chiaro su un aspetto, al di là delle proposte (le norme le fa il legislatore e non l'Agenzia) e al di là di quel che è stato fatto , l'Italia ha un obbiettivo preciso , avere la maggioranza di fatture elettroniche negli scambi b2b (Business to Business) entro il 2020.

 

Ha seguito l'intervento del Dott. Claudio Rorato , Project manager dell'Osservatorio ICT & Commercialisti, il quale ha presentato un interessantissimo e ben fatto studio sulla dematerializzazione negli studi.

 

L'analisi , ben documentata e argomentata ha evidenziato un sensibile incremento della conservazione sostitutiva negli studi (12%) una forte propensione ad inserirlo a breve (42%) e, soprattutto, una SODDISFAZIONE da parte di chi l'ha adottato SUPERIORE ALLE ASPETTATIVE.

 

In fine l'intervento del Dott. Salvatore De Benedictis, Presidente della Commissione "Normativa ed adempimenti tecnologici studi professionali del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
Incentrato sul problema sanzioni e validità fiscale dei documenti informatici , si è soffermato sul documento redatto dalla commissione e sulla necessità di dare al documento informatico , proprio perchè certo, datato, validato e correttamente conservato il valore di Unico al pari delle scritture vidimate degli anni passati.

 

A questo punto si è acceso un sano e proficuo confronto con il Dott. Piancaldini che si è concluso con la reciproca convinzione che "va fatto tutto il possibile" per facilitare e diffondere la produzione, conservazione e scambio digitale dei documenti.

 

Mi auguro che sia stata una interessante giornata per tutti e ringrazio tutti i partecipanti

 

Claudio Caprara

 

 

 

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Agenda digitale bozza finale ?

Ringrazio Daniele Tumietto che a segnalato l'articolo su FB e con molto piacere metto a disposizione di tutti un paio di link.

L'articolo del Corriere delle Comunicazioni e il link alla bozza di decreto

 

A me è sembrato interessante e anche scritto bene.

Gli interventi sono ad ampio raggio e in parte soddisfano alcune delle idee più "generaliste" che avevamo pubblicato nel documento proposto alcune settimana fa (che andrà ovviamente rivisto). Link alla discussione aperta sul Forum , Link al documento

I punti salienti

Agenda digitale; indica la volontà di utilizzare e promuovere l'uso delle tecnologie digitali, ma impone anche una verifica annuale di fronte alle commissioni, dei risultati raggiunti.

Identità digitale: tessera unica, rilasciata centralmente che sostituisce carta sanitaria e carta d'identità. . Ci auguriamo che venga anche perseguito uno dei suggerimenti dati relativo all'adozione dei certificati digitali come metodo di accesso ai servizi on line.

Viene istituita l'Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) anche questa centralizzata; il Censimento Continuo, unitamente alll'archivio nazionale delle strade e dei numeri civici (che saranno georeferenziati).

Domicilio digitale: Il cittadino avrà facoltà di indicare alla p.a. il suo indirizzo pec come domicilio . L'informazione verrà integrata nella ANPR e resa disponibile a tutti gli Enti e gestori di pubblici servizi.

Pec obbligatoria per tutte le imprese: Anche le ditte individuali dovranno avere la PEC entro il prossimo anno.

Indice Pec Imprese e professionisti: nome INIPEC conterrà le email pec di tutte le aziende e professionisti.

Altra norma riguarda l'Aggiornamnto anagrafe telematico.

Amministrazione digitale 

Non usare la pec nella pubblica amministrazione diventa "responsabilità contabile per il danno erariale causato .. responsabilità dirigenziale .. disciplinare. Non so bene il significato ma certamente non è un premio.

Digitalizzazione Acquisti,  riuso programmi: gli acquisti si fanno via telematica, va favorito il riuso dei programmi (software) e vengono resi pubblici i costi di alcuni servizi e beni sanitari.

Certificati di malattia della p.a. : diventano elettronici (come quelli delle aziende)

Trasporti intelligenti e biglietteria elettronica nazionale (interoperabilità tra diversi soggetti)

Dati Aperti: un paio di articoli sono dedicati all'Open Data .

Istruzione digitale: Libri di testo in doppio formato (cartaceo / digitale) , fascicolo elettronico nelle università, e anagrafe nazionale alunni.

Sanità: Prescrizione medica elettronica e in tempi brevi, Fascicolo Sanitario elettronico,  Cartella clinica solo elettronica (volendo)

Digital Divide: qui ci son soldi, pochi: 150 milioni per tutta Italia finalizzati al completamento del piano nazionale Banda Larga. Ci sono soprattutto semplificazione nella certificazione degli impianti, nella realizzazione di scavi, nell'attraversamento di proprietà private.

Pagamenti elettronici: la p.a. dovrebbe accettarli sempre, per i privati è previsto un art. 32 che credo sia da competare.

Commercio elettronico internazionale. Se si vende tramite commercio elettronico all'estero, si ottiene un bel 30% di detrazione dei ricavi.

Il decreto conclude con una norma per attrarre investimenti esteri e un  non precisato sostegno alla ricerca e innovazione, la regolamentazione degli appalti pre commerciali e un "preoccupante" ,credito di imposta per  la realizzazione di nuove infrastrutture .

 

Mappa

 

Bozza decreto sviluppo

 

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L'Italia che non si ferma e continua a sognare

L'European Union Contest for young scientist è una competizione a cui possono partecipare i giovani inventori di tutti i paesi della Unione Europea.
Quest'anno saranno 3 i progetti italiani, Giulio Favaro presenta un sistema di frenaggio basato su un liquido in grado di cambiare viscosità quando sollecitato.
Luca Passerini e Michele Simoncelli invece presentano un software e un controllo CNC per la realizzazione di oggetti complessi tridimensionali.

Ilaria Furlan, Sebastian Gregoricchio, Anastasia Moravskaya si cimentano in un nuovo protocollo per la diagnosi dei tumori gastrointestinali e dello stomaco.
In bocca al lupo a tutti.
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