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Nuove regole tecniche della Conservazione

Come sapete lo scorso 13 marzo sono state pubblicate in Gazzetta le nuove regole tecniche. 

Entro 30 giorni da tale data, i "nuovi sistemi di conservazione" devono adeguarsi ai nuovi formati . Tali formati sono illustrati nell'allegato 4 della legge (dpr 03/12/2013) .

Il problema sta nel fatto che le istruzioni presenti nell'allegato 4 contengono diverse imprecisioni (di seguito dettagliate). 

Siamo quindi IMPOSSIBILITATI a rilasciare i programmi adeguati alla nuova norma.

Chi ha già un sistema di conservazione esistente PUO' RINVIARE L'ADOZIONE DELLA NUOVA NORMA FINO AD UN MASSIMO DI 36 MESI. 

Il problema si pone per i NUOVI SISTEMI DI CONSERVAZIONE che comunque se avviati entro il 13 aprile difficilmente dovranno produrre supporti prima del 16 maggio. 

Errori rilevati:

Elemento normal , formato iso 8601 , caratteristiche CDATA (  RISULTA CHE ISO 8601 è dateTime e non CDATA)
Elemento schemaxml , tipo NMTOKEN , è un URL quindi il tipo deve essere AnyURI
Elemento URL , IDEM e poi come è possibile che il valore di default sia quello di Sincro ?
Elemento xml canonico , ha uno spazio, il nome elemento non può contenere spazi.
Poi c'è la questione Ruoli anche questi hanno gli spazi.

Fattura elettronica ? si grazie

Vi piacerebbe ricevere fatture elettroniche e ottenere le registrazioni contabili e di magazzino automatiche ? 

A chi non piacerebbe, e tutto sommato farlo non sarebbe neanche difficile. 

  • A e B (Fornitore e cliente ) si accordano su un formato elettronico
  • A invia a B le fatture nel formato concordato, se necessario ci aggiunge la firma digitale.
  • B si fa personalizzare i programmi gestionali e legge i dati della fattura dal formato elettronico.
  • Ovviamente B conserverà la fattura elettronica, e con cadenza QUINDICINALE provvederà a generare il supporto di conservazione.
  • Se il formato è xml non basterà conservare il file ricevuto, ma si dovrà avere sempre disponibile il file xsd e xsl (definizioni  stile)
  • Inutile dire che se vi serve una copia cartacea oppure dovete visualizzare la fattura "da umani" e non farla leggera al computer, correte il rischio di avere documenti chilometrici perchè negli xml si mettono tanti dati, ma ri visualizzarli non è così banale come aprire un pdf. 
  • Altrettanto ovvio che il fornitore A , dovendo inviare fatture a N clienti potrebbe essere tenuto a produrre diversi formati ,
  • Così come B (Cliente) che si avvale di diversi fornitori per ricevere le fatture elettroniche da tutti dovrebbe attrezzarsi per leggere i vari formati proposti. 

Non è difficile, ma non è semplice e lo dimostrano i numeri, ad oggi in Italia risulta che gli archivi di fatture digitali siano utilizzati da meno di 4.000 soggetti fiscali (le partite iva son 5 milioni quindi sotto l'1xmille)

(In questo testo si analizza con maggiore dovizia il numero di archivi digitali tributari dichiarati in Italia nel 2013)

Tuttavia ad una lettura semplice del problema, viene subito in mente la soluzione semplice, perchè non adottare tutti lo stesso tipo di fattura elettronica ?

Già, tutti uguali, tutti con il grembiulino ble il nastro azzurro e non so che altro. Beh gli affari non sono così, ognuno ha la sua particolarità la sua esigenza, la sua difficoltà ad adeguarsi, le sue simpatie e non si può OBBLIGARE nessuno, si può al limite consigliare l'uso di terminologie e metodi di descrizione comuni che consentano ai tanti, anche se diversi, di dialogare reciprocamente o quanto meno di non avere definizioni sempre diverse che renderebbero più complesso il trattamento comune. 

Fattura complessa e semplice a confronto.

confronto fatture

Ma la tecnologia è così antiquata da non saper ricavare i dati da un qualsiasi documento elettronico ?

Andiamo per ordine, lo scorso anno è stata approvata una norma che riconosce lo status di "fattura elettronica" a qualsiasi formato elettronico di cui si possa garantire "l'autenticita' dell'origine, l'integrita' del  contenuto  e  la  leggibilita' ".

Questa semplificazione non ha portato alcun effetto, sarà colpa della crisi, della scarsa propensione all'uso dei documenti informatici, oppure del limite temporale dei 15 giorni (DM 23/01/2004) ma nel 2013, pur avendo realizzato nuove installazioni di conservazione sostitutiva in numero simile al 2012, non c'è alcun incremento dei clienti propensi a conservare elettronicamente le fatture

Dall'elettronico si ri produce cartaceo.

L'aspetto, se volete, più assurdo è che anche chi ha un archivio elettronico delle fatture ricevute, quando riceve una fattura pdf  dai fornitori, continua a stamparla per poi ri-acquisirla digitalmente. Riteniamo (ma è una nostra opinione non suffragata da indagine) che la causa principale siano i 15 giorni di termine di conservazione in cui si incorre quando si attiva l'uso di "originali elettronici" ma qualunque sia la causa, va rimossa perchè così lo scambio elettronico dei documenti e in particolare delle fatture non crescerà mai.

Obbiettivo Europa 2020 

L'obbiettivo Europeo è d avere entro il 2020 almeno il 50% di fatture B2B (tra imprese) scambiato in modalità elettronica. Per fare questo lo Stato Italiano, al momento, ha in corso 2 iniziative, La Fattura elettronica per la pubblica amministrazione  e Le nuove regole tecniche

Fattura elettronica PA 

Entro giugno del 2014 la Pubblica Amministrazione Centrale avvierà la ricezione per Ministeri ed Enti centrali, entro giugno 2015 probabilmente anche Comuni Regioni e Provincie il sito fatturapa.gov.it riporta tutte le regole del caso e le specifiche del formato. In questo articolo ne abbiamo parlato , in quest'altro abbiamo pubblicato un esempio e qui trovate una discussione già iniziata.

Può non piacere, ma può anche funzionare, chi emette fatture dovrà essere un pò più preciso e schematico di come è stato fino ad oggi, chi le riceve può svolgere un ruolo fondamentale per semplificare i processi contabili della pubblica amministrazione. Va fatto e va fatto bene e quanto prima. 

Regole Tecniche.

Anche di queste ne abbiamo parlato a lungo, e le osservazioni fatte sono numerose, questo documento inviato in occasione della prima bozza ci sembra che non sia stato preso minimamente in considerazione. Dobbiamo anche dire che la discussione non entusiasma neanche gli operatori , si comincia a intravedere una sorta di "rassegnazione" a norme astruse a cui piano piano ci si abitua e ci si adega. 

Comunque l'ultima bozza è quella discussa in quest'articolo e come si applicherà lo vedremo quando sarà approvata. 

PA motore per lo sviluppo delle aziende. 

In pratica l'unica iniziativa concreta in prospettiva 2020 e la fattura elettronica per la p.a. , riuscirà questa a risvegliare nelle imprese la voglia e l'interesse a scambiare documenti elettronici ?

imprese e commercialisti

Tessuto economico particolare

Prima di passare a delle conclusioni, consentiteci di fare qualche altra considerazione. Chi ha partecipato all'evento del 18 ottobre ha sicuramente notato una slide presentata dal Dott. Claudio Rorato della School of Management del Politecnico di MI .

In Italia ci sono circa 6 milioni di imprese, 115.000 commercialisti. Il 95% delle imprese è classificato Micro cioè sotto i 10 dipendenti.

Ora, non sappiamo quante di queste si rivolgono al Commercialista anche per lo svolgimento dei normali adempimenti contabili, ma tutto lascia pensare che si tratti di numeri nell'ordine dei milioni, forse 3 o 4. 

Obbiettivo Europa senza Commercialisti e Centri servizi è impresa impossibile

I numeri nella loro cruda realtà ci fan capire che se i Commercialisti e i Centri servizi che svolgono le operazioni contabili per conto di milioni di aziende, non vengono messi in condizione di trattare agevolmente i documenti elettronici, arrivare ad uno scambio elettronico per almeno il 50% delle fatture (obbiettivo Europeo) entro 6 anni non è facile. 

Quanti possono essere i documenti elettronici

Se proviamo a cercare un fornitore disposto a inviarci le fatture in un qualsiasi formato elettronico interpretabile (xml) forse non ne troviamo nessuno.

Se ci accontentiamo di un semplice file PDF , le cose cambiano radicalmente. Possiamo ricevere un PDF da gran parte dei fornitori "Nazionali" (telefonia, servizi gas , elettricità) . Tra l'altro per questi fornitori i formati di fattura (estremamente personalizzati) sono uguali in tutto il paese .

ipotesi di suddivisione elettronico cartaceoSono altrettanto numerose le aziende che emettono fatture in formato pdf e che potrebbero inviarle in sostituzione del cartaceo.

Si possono ottenere in pdf anche tutti i documenti che trattiamo con l'home banking, si possono produrre in pdf tutti i documenti riepilogativi interni (esempio i rimborsi spese).

Le annotazioni per le registrazioni Intra, possono essere elettroniche , i prospetti di rilevazione del costo del personale anche. Biglietti aerei treni, noleggi auto, sono trattamenti spesso completamente elettronici.

Dunque, volendo, gli archivi potrebbero essere già formati in modalità elettronica ma solo 3500 su qualche milione lo fa.

PERCHE' ?

 

Il processo di conservazione degli originali elettronici in azienda.

In una azienda è relativamente semplice organizzare la conservazione dei documenti elettronici emessi e ricevuti. Con un minimo di organizzazione e il nostro software si ottiene facilmente raccolta, indicizzazione e collegamento con il gestionale per ogni documento elettronico ricevuto. 

I termini di risparmio e semplificazione SONO SIGNIFICATIVI. Per ricevere, ordinare, registrare e conservare i documenti cartacei facciamo 7 operazioni, se sostituiamo la conservazione cartacea con la scansione, ci risparmiamo la fotocopiatura (richiesta spesso) e la fascicolazione delle copie. 

Con un processo di ricezione e conservazione elettronica le operazioni da fare sono solo 2 , inserire il file nel sistema di conservazione, generare la registrazione contabile o di magazzino. 

Abbiamo aggiunto una terza attività opzionale, perché semplificare così tanto ci sembrava troppo. 

confronto attività cartacei elettronici

 

Il processo di conservazione degli originali elettronici negli studi e nei centri servizi.

Se in azienda è molo facile negli studi e centri servizi è più complesso perché il documento elettronico arriva all'azienda e subisce quindi un passaggio in più.

archifileAnche se più complesso comunque non impossibile anzi, diventa sempre più importante per gli studi organizzarsi ed aprire un canale telematico di comunicazione con la clientela. Tuttavia il processo di ricezione, registrazione e conservazione dei documenti è un pò più articolato. Il documento arriva alla ditta cliente dello studio che ha bisogno di un "canale di invio" per far arrivare il documento elettronico allo studio e consentire la registrazione. 

Il tutto è già supportato dai nostri programmi (ArchiFile) che consentono di attivare facilmente la spedizione / ricezione dei file da e per le ditte. Lo schema illustra il sistema. La ditta viene dotata di software gratuito e di etichette. Le etichette servono per protocollare i documenti cartacei che attraverso un qualsiasi scanner vengono trasformati in elettronici ed inviati allo studio. I documenti originali elettronici, devono solo essere identificati (Fattura Nota credito Estratto conto etc. ) e inviati cosi come sono allo studio.

Il sistema di ricezione di ArchiFile provvede , in base al mittente, al tipo documento e al formato , ad assegnare i protocolli adeguati e ad inserire la versione elettronica del documento nella videata di registrazione. 

Ovviamente , anche se i cartacei sono stati trasformati in elettronici, questi sono costituiti da immagini del documento e non contengono informazioni testuali (dati)

Quelli originali elettronici invece, spesso e volentieri sono formati in modalità vettoriale, contengono il testo, le informazioni del carattere e i dati di impaginazione . 

Questo ultimo particolare è molto importante e vedremo nel seguito  perché.

OCR tecnica per ricostruire il testo partendo da una immagine.

Dei documenti cartacei abbiamo una immagine, è quindi possibile ricostruire il testo originale applicando una tecnica OCR (Optical Caracter recognition). Il Motore OCR (nel nostro caso usiamo Abbyy fine reader) tenta di capire dalle immagini, le parole e memorizza un pdf contenente l'immagine (primo piano) e il testo riconosciuto (secondo piano) .

Limiti dell'OCR potenzialità del pdf .

Ovvio che questa tecnica ha dei limiti o meglio, sommando la perdita di informazioni che si ha quando si acquisisce l'immagine del documento , alla perdita di testo che si ha con l'OCR , il risultato è che non tutti i dati presenti sono correttamente riconosciuti.

In queste immagini che seguono , vediamo una parte di una fattura. Come vedete la scritta nera su fondo grigio, quando viene acquisita come immagine perde di contrasto e il riconoscimento fa fatica a ricostruire correttamente il testo. La versione pdf (elettronico originale) invece restituisce un risultato PERFETTO.

confronto immagine cartaceo elettronico

Conclusioni

Che siate partiti da un documento cartaceo o da uno elettronico, attivando la conservazione sostitutiva dei documenti contabili, avete già ottenuto 3 risultati:

1 - per i documenti nativi elettronici avete più che dimezzato le attività di gestione. Avete documenti chiari, facilmente leggibili .

2 - tutti i documenti (cartacei ed elettronici) sono disponibili nel vostro sistema, possono essere richiamati, visualizzati, firmati, aggiornati, collegati, fascicolati con estrema semplicità e da ogni posto di lavoro. 

3 - Applicando l'Ocr sui cartacei, tutti i vostri documenti contengono testo e dati leggibili automaticamente. Ripetiamo però il concetto, quelli cartacei potranno avere errori, quelli elettronici salvo rari casi , conterranno dati e testo esatti al 100%

CaptiDoc

L'idea è antica (circa 6 anni) ma le condizioni per svilupparla non erano favorevoli, i documenti elettronici erano sostanzialmente inesistenti e passare per i cartacei lo abbiamo detto, genera errori. Ora le condizioni sono ben diverse , le linee sono veloci, il numero di ditte collegate a internet è notevolmente aumentato, sono numerosi i fornitori che possono inviare fatture elettroniche (pdf), sono numerose le ditte che poducono fatture elettronice (pdf), gli strumenti di scansione (scanner) sono più abbordabili, veloci e precisi. Sono invece una rarità e ancora pochissime quelle che producono fatture registrabili (xml) ma siamo fiduciosi e speriamo che aumenteranno. abbiamo quindi deciso di riprendere il progetto antico, di adeguarlo ai tempi ed è con grande piacere che annunciamo il completamente dell'applicativo CaptiDOC. 

Che cosa è CaptiDoc

ARCHIGENIO

E' un sistema composto da 3 componenti software standard a disposizione del cliente, e un 1 modulo personalizzato per interfacciare il proprio gestionale. Il tutto è coordinato da un deposito Centrale di informazioni sempre collegato con i client.

I 3 componenti sono; un motore OCR , un motore semantico e un validatore di risultati .

Il deposito centrale contiene le regole necessarie per estrarre automaticamente dati da numerosi tipi di documenti e secondo diversi "modelli logici" per effetture registrazioni contabili, di magazzino, codifiche, classificazioni, fascicolazioni e quant'altro. Il deposito centrale , provvede a tenere aggiornati in maniera automatica tutti i sistemi collegati, fornendo sempre le regole più precise e raccogliendo dai client gli errori per perfezionare le capacità cognitive. 

L'originalità 

CaptiDOC ha un approccio al riconoscimento di tipo semantico, in grado quindi di ricercare numerose tipologie di dati sulla base della presenza di specifiche parole o frasi ma contiene anche un riferimento spaziale in grado di identificare un dato ovunque si trovi.

ARCHIGENIO FATTUREIl "set di dati" viene stabilito sulla base di "modelli logici". Ad esempio il modello "fattura contabile" consente di estrarre da qualsiasi fattura comunque formata:

  • Partite iva e codici fiscali dei soggetti riportati
    • Riconosce tutte le partite iva europee
  • Totali:
    • totale fattura, imponibile , iva , totale anticipi, totale acconti, totale da pagare.
  • IVA
    • Imponibili, iva, percentuali, codici , eventuali descrizioni di esenzione
  • Spese:
    • Spese Trasporto, spese bolli, spese incasso, spese imballo, spese contrassegno, varie e postali, nonché tasse di concessione (utili per le telefoniche), 
  • Totali Merce
    • Lordo merce, sconto percentuale, sconto importo, netto merce
  • Ritenute, cassa malattia e numerose altre informazioni utili come tati, comuni, email, siti web, 

Abbiamo già iniziato a testare il sistema su larga scala e i risultati sono ESAGERATAMENTE PRECISI nel caso di documenti originali PDF, soddisfacenti nel caso di documenti cartacei sottoposti ad OCR. 

Il modello fattura e le prime installazioni di test verranno resi disponibili a breve. 

Nel frattempo, chi utilizza già i nostri programmi per la scansione e conservazione dei documenti contabili, può partecipare alla fase di pre campionamento. 

Con apposite funzioni che trovate nell'ultimo aggiornamento di ArchiMedia e Archivia Plus, potete estrarre i "campioni" dei vostri fornitori ed inviarceli. Li useremo con estrema riservatezza per prepararvi un set di regole personalizzato e consentire fin dall'avvio , di avere il massimo riconoscimento possibile. 

Per partecipare al test contattate il servizio assistenza (assistenza@multimediait.net) vi verrà attivato un utente particolare che vi consentirà di inviare i campioni.

E' però importante che organizziate DA SUBITO la raccolta elettronica dei documenti e che formiate i vostri clienti più preparati all'invio dei documenti elettronici, solo così eviterete di accumulare errori sciocchi dovuti solamente alla qualità della scansione. 

 

View User Profile for MultiMedia it Claudio Caprara Dal 1982 Commerciale nel settore Informatica, dal 1995 responsabile del progetto ArchiMedia Archivia Plus

Aspettando le norme #agendadigitale #conservazione digitale

Regole tecniche, Raccolta documenti, Consultazione web, Riconoscimento automatico

Incontro On line Lunedì 10 Marzo ore 14,30 

1.     Le nuove regole della conservazione digitale

2.     Le nuove regole su documenti fiscali e fatture

3.     Archivia/ArchiMedia Sql funzioni aggiuntive

4.     ArchiFIles, raccogli documenti

5.     DocPortal consultazione web

6.     CaptiDoc  riconoscimento automatico

Riservato a Rivenditori e utenti esperti dei nostri programma ArchiMedia e Archivia Plus

Iscrizioni qui

Non ti scordar la ricevuta dell'impronta

In questi 10 anni con i nostri programmi sono stati generati tanti supporti sostitutivi, pensiamo che in totale siano più di 300mila ma tutto questo non è servito a nulla se non avete archiviato correttamente la ricevuta di presentazione della comunicazione dell'impronta.

Come avviene la verifica.

Ormai ogni settimana abbiamo un caso di verifica, la prima domanda che viene posta al momento della consegna dei supporti è quella di confrontare l'impronta inviata con l'impronta del supporto esibito. 

L'impronta inviata è riportata a pagina 2 della ricevuta per questo è di FONDAMENTALE importanza averla SEMPRE disponibile.

E' più importante la ricevuta della copia del file xml inviato.

 

 

 

 

 

Per confrontarla è necessario estrarre l'impronta dell'archivio consegnato.

Si può fare con mezzi propri , andandola ad estrarre dal file impronte.txt.p7m.tsr, oppure utilizzando il programma ArchiReader ,

ArchiReader vi chiede di indicare il percorso del supporto fisico, con Apri vengono elencati i volumi di conservazione presenti nel supporto, selezionando il volume, viene presentato il contenuto.

 

 

 

Con il comando Verifica supporto si ottiene il calcolo (inverso) della impronta. vale a dire che il programma controlla che le impronte dei files presenti nel supporto corrispondano con quelle del file di chiusura

 

 

 

 

 

 

Al termine,della verifica, presenta il sunto dei dati di chiusura: Impronta, Marca, Firma del responsabile e relativi certificati. 

Con il comando Report, il tutto può essere riportato in un file pdf.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se andate a verificare la comunicazione, notate che l'impronta è la stessa che trovate nel file di chiusura e nella ricevuta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Buona verifica.

Sei un professionista digitale ?

L'Osservatorio ICT & Professionisti della School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net), con il patrocinio del Consiglio Nazionale Forense, del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e dell’Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, propone un questionario on-line, rivolto ad Avvocati, Consulenti del Lavoro e Commercialisti ed Esperti Contabili, con lo scopo di analizzare negli Studi Professionali:

  • il grado di diffusione delle soluzioni informatiche;
  • la propensione a effettuare investimenti in ambito ICT nei prossimi 2 anni;
  • le principali motivazioni e resistenze all’adozione delle nuove tecnologie informatiche
  • gli orientamenti prevalenti in termini di modelli di sviluppo delle attività.

 

Con l’obiettivo ultimo di verificare se e come queste tecnologie informatiche, siano in grado di generare valore per gli studi professionali, per il sistema studio-impresa e, su larga scala, per il sistema economico nel suo complesso.

Per partecipare, se sei un Avvocato o un Consulente del Lavoro o un Commercialisti o Esperto Contabile clicca su questo link

Per ringraziare coloro che risponderanno in modo completo alla survey,l'Osservatorio invierà un invito all’evento finale della Ricerca che si terrà a fine febbraio a Milano e successivamente all’evento invierà un estratto sintetico dei principali risultati emersi dal questionario.

Impronte archivi informatici #agendadigitale

Oggi scade il termine per la spedizione delle impronte degli archivi informatici formati nell'anno 2013. Scade anche il termine per il pagamento dei saldi e degli acconti relativi ai bolli sui documenti informatici.

A partire da Lunedi i bolli potranno essere versati solo con il modello f24 elide e non si potrà continuare ad utilizzare il modello f23.

Colgo l'occasione per ricordarvi anche che cambiano i codici dei versamenti, per il versamento normale si dovrà utilizzare il codice ​1505 Imposta di Bollo, mentre per le sanzioni, il codice pare sia A136 ​ LOCAZIONE E AFFITTO DI BENI IMMOBILI – Imposta di Bollo - Avviso di Liquidazione dell’Imposta-Irrogazione delle Sanzioni. Dico pare poichè la descrizione è un pò ambigua.

Le attività di pagamento dei bolli e invio delle impronte sono state , come sempre, più complesse di quelle di emissione e conservazione dei documenti .

Tanto per dare una idea , basta guardare il numero di telefonate che abbiamo ricevuto in questi due mesi, 1.418 nel mese di Dicembre (mese di chiusura degli archivi) e 1936 nel mese di Gennaio (spedizione impronte e pagamento bolli).

Proposte e richieste di semplificazione ne sono state fatte parecchie e sembra che un decreto in sostituzione del DM 23/01/2004 sia pronto da firmare . Le novità che dovrebbero essere introdotte sono diverse e ne abbiamo già parlato , si va dalla cadenza di conservazione che diventa annuale per tutti i documenti, all'abolizione della spedizione dell'impronta e dell'acconto sui bolli.

Riguardo l'ultimo argomento ho sempre espresso dei dubbi , non perchè non sia giusto anzi, la pratica degli acconti non è affatto comoda, ma solo per il fatto che il nostro Governo ha sempre bisogno di soldi e l'abolizione dell'acconto comporta degli incassi in meno.

La cifra è  irrisoria poichè sono ancora poche le aziende che generano documenti informatici (nel 2013 solo 140mila soggetti hanno dichiarato archivi elettronici su 6milioni di partite iva circa) ma per quanto piccola occorre in qualche modo trovare la copertura. 

Ci auguriamo quindi che , a prescindere dagli acconti, almeno sugli altri punti si arrivi , quanto prima ad una semplificazione. 

 

 

 

10 anni di conservazione sostitutiva dei documenti fiscali

Il DM che ha dato il via alla conservazione sostitutiva dei documenti fiscali compie oggi 10 anni.

10 anni nell'informatica sono tanti,

  2004 2014
Hard disk di un pc 80/120 gb 500/2000 gb
Nastro per il backup 20/40 gb 200/800 gb
ProcessoRE Pentium 4 2.8 ghz i5 quad core 3ghz
Internet velocità media download < 1mbit  4/ 5 mbit
Reti lan velocità 10/100 mbit 1 gigabit

Nonostante questa evoluzione degli strumenti, il numero di aziende che hanno attivato la conservazione sostitutiva dei documenti tributari rimane assai limitato (intorno ai 150mila soggetti) così come è molto limitato lo scambio di fatture elettroniche e ancor più la conservazione di fatture elettroniche.

Che l'Italia sia un paese restio ai cambiamenti lo sappiamo , ma questa scarsa propensione all'uso dei documenti informatici è qualche cosa di più di una antipatia , potremmo considerarla un vero e proprio fallimento della volontà di innovazione e semplificazione tanto sbandierata da tutti i Governi che si sono alternati in questi 10 anni.

Per quale motivo le imprese italiane rinunciano, alle semplificazioni e ai vantaggi derivanti dall'uso dei documenti informatici ?

Aspettiamo le vostre risposte sul forum.

 

 

Conservazione digitale, a gennaio Bolli e Impronte

Calcolo dei bolli.

Entro il mese di gennaio occorre effettuare il calcolo definitivo dei bolli da pagare per i documenti informatici “formati o emessi “ nell’anno precedente.

Contestualmente al versamento del saldo (totale dovuto meno acconto già versato) si provvede al versamento dell’acconto per quelli che verranno emessi o formati nell’anno 2014.

Sono soggetti a bollo:

  • I libri giornale
  • Il libro degli inventari
  • I libri sociali come quello dei Verbali di assemblea, del consigli di amministrazione, del collegio di revisione etc.

Il comma 2 dell’art. 7 del DM 23/01/2004 precisa che l’imposta va calcolata in base al numero delle registrazioni e non in base al numero delle pagine (ogni 2500 registrazioni).

In caso di difficoltà nel rilevare il numero di registrazioni (in un verbale è difficile determinare gli accadimenti contabili) si consiglia di considerare ogni riga scritta come una registrazione .

Il versamento è ammesso con Modello F23 esclusivamente per i registri di e i libri di cui all’art. 16 della tariffa , allegata al DPR 642 del 26/10/1972 . Codice tributo 458 T

Il Nuovo F24 elide consentirà anche il pagamento di questo tributo, ma al momento i codici da utilizzare non sono pubblicati quindi per i versamenti di questo gennaio è indispensabile usare ancora l’F23.

Comunicazione del pagamento

Effettuato il pagamento va prodotta una comunicazione da inviare all’Agenzia competente.

Si può inviare in modalità cartacea o elettronica. Nel caso di invio elettronico è bene utilizzare la PEC della ditta che effettua il pagamento (e non la PEC del professionista). Non è necessario allegare copia dell’F23, basta inserire gli estremi del pagamento

Generazione della comunicazione dell’impronta

Gli archivi relativi a documenti fiscali, devono essere comunicati all’Agenzia delle Entrate , anche questi entro il mese di gennaio (per le ditte con anno fiscale coincidente con quello solare)

Le ditte con anno fiscale sfalsato , devono fare l’invio della comunicazione entro 120 gg. Dal termine di presentazione della dichiarazione dei redditi che, di solito, è 9 mesi dopo il termine dell’anno fiscale.

Difatti nel caso di anno fiscale che si conclude a dicembre , la dichiarazione viene inviata entro settembre dell’anno successivo e l’impronta degli archivi entro gennaio dell’anno ancora successivo (9 mesi + 4 )

Nel caso di anno fiscale che si conclude a giugno, avremo dichiarazione a Marzo dell’anno successivo e invio impronta entro il 31 luglio. 

Eventuali commenti nel Forum

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