Posts in Category: Conservazioe digitale

Ini Pec , al via l'8 giugno prossimo

INI PEC è "Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata delle imprese e dei professionisti " regolamentato dal Ministero dello sviluppo economico lo scorso 19 marzo.

Si tratta di un servizio totalmente automatizzato che consentirà di conoscere (e di utilizzare) gli indirizzi PEC di tutti i professionisti e le imprese. L'aggiornamento dei professionisti avviene da parte degli Ordini professionali e quello delle imprese dalla Camera di Commercio.

Questo elenco si aggiunge a quello delle Pec della p.a.  iPa indice delle pubbliche amministrazioni e completa il quadro di utilizzo della Pec.

A questo punto dipende solo dalle imprese e dagli uffici pubblici utilizzarla. Ogni Pec è una raccomandata a costo zero , con consegna immediata e con garanzia di ricevuta, può essere un ottimo sistema per inoltrare ogni tipo di documento importante. 

L'attivazione avverrà a brevissimo, l'8 giugno è previsto il versamento degli elenchi .

Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata delle imprese e dei professionisti (INI-PEC). (13A02969) (GU n.83 del 9-4-2013) 

 
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DPCM 22/02/2013 Regole tecniche in materia di firme elettroniche

Riprende l'attività legislativa e si definiscono alcuni dei tanti regolamenti annunciati in bozza ma non ancora pubblicati in via definitiva.

Con le Regole tecniche in materia di generazione, apposizione e verifica delle firme elettroniche avanzate, qualificate e digitali, ai sensi degli articoli 20, comma 3, 24, comma 4,  28, comma 3, 32, comma 3, lettera b) , 35, comma 2, 36,  comma 2, e 71.

Viene ridisegnata la definizione delle varie firme elettroniche, compresa la famosa F.E.A. firma elettronica avanzata che comprende anche la firma Grafometrica.

Qui trovate il testo completo .

Sono riprese anche le riunioni per discutere delle modifiche al DM 23/01/2004 che, come vi ho raccontato in altri post, è sotto esame da parte del forum per la fatturazione elettronica.

Il DM 23/01/2004 ad oggi, non ha comportato grandi problemi di interpretazione, stabilisce però degli obblighi che definire "eccessivi" è poco.

Va ricordato che ad oggi sono poco più di 110mila i soggetti fiscali (su milioni di partite iva) che utilizzano la conservazione sostittuiva (dato 2012) .

Abbiamo stimato che dai nostri programmi vengano gestiti circa 70mila soggetti. Questo indica che le difficoltà OSTACOLANO pesantemente la diffusione di questi metodi che invece sono importanti proprio per semplificare la vita alle imprese e alle persone.

Le difficoltà sono ricondubili a 3 adempimenti:

1 - l'invio dell' impronta degli archivi,

C'è intenzione da parte di tutti di eliminare questo obbligo e mantenere solo una indicazione statistica (conservi digitale si no e cosa) in qualche dichiarazione. Noi abbiamo suggerito di fare una comunicazione unica con quanto previsto al punto 3

2 - il termine di 15 giorni per il completamento del processo di conservazione delle fatture

Anche su questo tutte le persone con cui abbiamo il piacere di discutere sono concordi sul portare la cadenza ad "almeno annuale" per tutto.

3 - il pagamento dei bolli

Su questo si riscontrano 3 difficoltà:

3.1 -  la prima dovuta alla forma di pagamento (f23) .

L'f23 va pagato fisicamente in Banca o Posta ed è molto scomodo, specialmente per gli studi tributari e i centri servizi. Se fosse abilitato l'f24 i bolli andrebbero pagati con gli altri tributi in via telematica, è previsto dalle norme ma non è operativi perchè mancano i codici tributo 

3.2 - la seconda è relativa al calcolo,

ci sono documenti soggetti a bollo che non sono organizzati per registrazioni e questo genera dubbi nonchè calcoli più complessi

3.3 - la comunicazione, anche per i bolli va fatta una comunicazione.

Abbiamo chiesto

che la comunicazione sia unica (o si mantiene quella dei bolli o si fa quella dei documenti con l'aggiunta dei dati dei bolli)

che si possa effettuare i calcoli per pagina (quando i documenti hanno le pagine numerate)

che il pagamento dei bolli si possa fare con modello f24

 

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Le impronte degli archivi dell'intermediario Periodo di Imposta

Parliamo di conservazione digitale di documenti tributari e in particolare delle impronte relative agli archivi di dichiarazioni e ricevute conservate dall'intermediario che ha effettuato la trasmissione.

L''intermediario come sapete può conservare in modalità digitale tutte le copie dei documenti trasmessi, evitando la stampa.

Questi archivi sono "sfalsati" di 1 anno rispetto a quelli fiscali. Cosa vuol dire:

Quando parliamo di UNICO 2011 non parliamo di quello relativo all'anno fiscale 2011 ma di quello relativo all'anno fiscale 2010. Già perchè la dichiarazione dei redditi non si può fare fino a che non è completato l'anno e non si sono rilevate anche tutte le scritture di rettifica.

L'obbligo di conservazione della copia in capo all'intermediario nasce quindi nell'anno in cui la dichiarazione viene trasmessa (2011).

Trasmissione dell'impronta.

Quando inviamo le impronte relative a questi documenti , vi è sempre il dubbio di cosa mettere nel campo Periodo Imposta.

Dunque il periodo di imposta del modello è il 2010 , ma per noil'intermediario l'obbligo di conservazione nasce nel periodo di imposta  2011 e deve inviare impronta entro gennaio 2012 (4 mesi dalla sua dichiarazione dei redditi)

Se indichiamo 2010 , il sw entratel segnalerà un ritardo (ma abbiamo detto la verità)

Se indichiamo 2011 non diciamo una bugia, il software non segnalerà ritardi , ma non abbiamo detto una cosa precisa.

La risoluzione che parla di questo argomento la trovate qui.

 

 

 

 

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Al fin giunse anche la direttiva cee 2010/45

Sembrava tutto perduto quando, con un ultimo colpo di reni, dalla gazzetta ufficiale sbuca il recepimento della Direttiva Cee 2010/45 Decreto Legge 216 del 11/12/2012.(aggiornamento la legge è la 228 /2012 dall'articolo 324 al 330)

Il comma 1 paragrafo 2 dell'articolo 21 recita:

Per fattura elettronica si intende la  fattura  che  e'  stata emessa e ricevuta in un qualunque  formato  elettronico;  il  ricorso alla fattura elettronica e' subordinato all'accettazione da parte del destinatario.

sparisce quindi la necessità della firma digitale sulla fattura. Qualsiasi fattura in formato pdf può essere valida ai fini della conservazione

Nel  caso  di piu' fatture  elettroniche  trasmesse  in  unico  lotto  allo  stesso destinatario  da  parte  dello  stesso  cedente  o   prestatore,   le indicazioni comuni alle diverse fatture possono essere  inserite  una sola volta, purche' per ogni fattura  sia  accessibile  la  totalita' delle  informazioni.

 

 

 

Il  soggetto  passivo   assicura  l'autenticita' dell'origine, l'integrita' del  contenuto  e  la  leggibilita'  della fattura dal momento della sua  emissione  fino  al  termine  del  suo periodo di conservazione; autenticita' dell'origine ed integrita' del contenuto possono essere garantite mediante sistemi di  controllo  di gestione che assicurino un collegamento affidabile tra la  fattura  e la cessione di beni o la prestazione di servizi ad  essa  riferibile, ovvero mediante l'apposizione della firma elettronica  qualificata  o digitale  dell'emittente  o  mediante  sistemi  EDI  di  trasmissione elettronica dei  dati  o  altre  tecnologie  in  grado  di  garantire l'autenticita' dell'origine  e  l'integrita'  dei  dati.

Che cosa sono i Percorsi di controllo, lo approfondiremo durante gli eventi che verranno organizzati intorno a questo tema.

Evento per tutti

Iniziamo domani alle ore 15 su Commercialista Telematico

Evento per rivenditori

Il 9 gennaio alle ore 15 incontro riservato ai rivenditori. La contabilità digitale alla luce del DL 216 

Eventi per gli utenti finali

Per gli utenti finali l'appuntamento è per il 17 e 18 gennaio

17 gennaio ore 15 - La gestione bolli , sicurezza dei supporti, generazione e invio delle comunicazioni.

Corso pratico on line per utenti , durata 2 ore.

18 gennaio ore 15 -  La contabilità digitale alla luce del DL 216

Corso normativo e pratico on line per utenti , durata 4 ore.       

Iscrizioni a partire dai prossimi giorni qui 

 

 

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Non ostacolate il digitale #agendadigitale

In italia solo 100mila contribuenti  utilizzano , parzialmente, la conservazione digitale dei documenti fiscali. Solo 2500 effettuano la conservazione digitale delle fatture. Le partite iva attive sono quasi 5 milioni.

Chi ha legiferato fino ad oggi cercando di regolamentare l'uso dei documenti informatici dovrebbe riflettere molto su questi dati. Il via alla conservazione digitale fu dato nel 2004 con il decreto del ministero delle finanze 23.01.2004, ma da allora decine di risoluzoni, circolari, linee guida, regolamenti non hanno certo semplificato le cose anzi , in taluni casi le hanno complicate assai.

La complicazione peggiore è arrivata con la Circolare 5e/2012 che prevede il pagamento dei bolli sui documenti informatici PRIMA di effettuare la prima registrazione.

Tradotto in parole semplici significa che una ditta che vuole conservare il giornale contabile in modalità digitale deve pagare un bollo in acconto almeno 24 mesi prima della scadenza . Se paghiamo oggi, potremo sostituire il giornale del 2013 che stamperemo entro dicembre del 2014.

Sinceramente non mi interessa quale norma determini queste necessità, mi interessa solo URLARE CHE "TUTTO CIO' E' ASSURDO". Come è quasi assurdo il calcolo che si deve fare (al post precedente sono arrivate oltre 300 visite ma nessuno ha fornito ancora una risposta).

Il governo forse cadrà , forse arriverà fino alla scadenza naturale ma mancano ormai una manciata di mesi. L'agenzia per l'Italia digitale c'è , il Direttore forse c'è , forse no, le semplificazioni arriveranno (speriamo) ma è necessario fin d'ora mettersi in testa una cosa: non sono necessarie delle rivoluzioni per snellire, velocizzare, modernizzare il paese, ma piccoli continui coraggiosi aggiustamenti innovativi in tutte le procedure .

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Gruppo di lavoro ANORC sui bolli dei documenti informatici

Si tiene domani la seconda riunione del gruppo di lavoro creato da ANORC  sull'argomento Imposta di bollo dei documenti informatici .

Avete idee ? suggerimenti ? Consigli ? Non esitate a proporli qui, li terremo sicuramente in considerazione

idea

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ItaliaDigitale, tavola rotonda Anorc del 22 ottobre. Resoconto

Come promesso pubblico un breve riassunto dell'incontro organizzato da Anorc lo scorso 22 ottobre. Il tema principale era quello di rendere noti i risultati della ricerca effettuata da Anorc sullo stato della digitalizzazione nella pubblica amministrazione.

I dati della ricerca sono disponibili qui

Ha iniziato la giornata un intervento della dott.sa Maria Pia Giovannini  dell'Agenzia per l'Italia Digitale (A.i.D.). Il suo intervento ha portato poche novità, si è soffermata sul decreto digitalia (che abbiamo già commentato) e sulla evoluzione di Digitpa, assorbita all'interno dell'AID. Molte attenzione è stata data al "contrassegno digitale" ovvero alla riproduzione su carta dei documenti digitali. Digitpa ha emesso (o sta emettendo) linee guida molto analitiche che sicuramente appena possibile andremo ad analizzare.

La Dott.sa Masella, anch'essa di AID ha trattato la questione degli accreditamenti. Devo dire la verità non mi è chiaro come si svolgeranno le certificazioni, credo che dovranno uscire delle precisazioni, fermo restando che le domande possono essere già inviate. Per quanto riguarda le Pubbliche amministrazioni, queste dovranno utilizzare ESCLUSIVAMENTE conservatori accreditati.
L'approccio è alquanto strano, o meglio è in linea con questa idea (che personalmente non condivido) che la conservazione digitale debba necessariamente essere effettuata in outsourcing. Per il pubblico dove i termini di conservazione sono molto lunghi può anche essere ragionevole, per i privati è un concetto allucinante. Se io volessi conservare digitalmente il mio modello unico , dovrei rivolgermi ad un conservatore accreditato ? Mi sembra veramente fuori luogo , conservare un file pdf per 10 o 20 anni è molto più semplice che gestire un sistema contabile.

Il Dott. Piancaldini, che molti conoscono perchè ha partecipato al Briefing on line tenuto a settembre,  ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda il Forum della Fatturazione elettronica, dando come prima cosa la notizia del parere favorevole del consiglio di stato sulla schema di regolamento ministeriale per la gestione dei processi di fatturazione elettronica verso la p.a. (notizia che trovate qui ) , ha confermato che entro l'anno verrà sicuramente emesso il decreto per il recepimento della direttiva cee 2010/45 e confermando che sono iniziati i lavori e le consultazione per modificare il DM 23/01/2004 nella parte che riguarda i termini di conservazione delle fatture (verrà portato a 1 anno) .

Ha promesso anche di spingere il MEF, rappresentato dal Dott. Paolo Tremarchi ad esaminare quanto prima la questione dei bolli (non siamo gli unici a lamentarsi finalmente ) alla luce anche della circolare 5e che ha complicato (non poco ) le cose . Argomento trattato qui .

Anche il decreto sulla fattura elettronica per la p.a. potrebbe essere pronto entro l'anno.

Tremarchi è stato molto breve e ha incentrato il suo intervento sulle norme, criticando un pò l'operato di digitpa. RIvendica norme più semplici, meno inutilmente dettagliate, ribadendo che l'informatica è una materia in continua evoluzione e non ha senso a livello di norme andare troppo nel dettaglio.

I partecipanti erano pochi e gli applausi erano più di rito che di convinzione, io sottobanco ho applaudito perchè ho condiviso appieno il suo intervento.

Tra un intervento e l'altro il Dott. Lisi di Anorc ha illustrato i dati della ricerca, a conclusione c'è stato un intervento del Dott. Giovanni Manca che ha criticato un pò questo ritorno di fiamma della CIE (Carta di indentità elettronica)  e ha espresso qualche perplessità sul futuro delle smart card.
Un brevissimo intervento del Dott. Andrea Caccia ha fatto alcuni cenni agli standard utilizzati ed esaminati a livello Europeo e in particolare alle norme ETSI per la conservazione.

Nel complesso la mattinata è stata interessante, ma la partecipazione non è stata ampia (una sessantina di persone in tutto) .  Se fosse stata in video conferenza, i risultati sarebbero stati gli stessi in termini informativi ma la partecipazione più agevole.

 

Ho avuto modo di ricevere anche il primo numero di Documento Digitale, il periodico edito da Anorc. Devo dire che averlo in formato cartaceo mi ha fatto strano, avrei preferito una pubblicazione digitale, tuttavia ho apprezzato i contenuti.

 

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